“Confine rovente, con Usa cambia equazione strategica”

“Confine rovente, con Usa cambia equazione strategica”

“Confine rovente, con Usa cambia equazione strategica”



E’ in atto un “innalzamento della collaborazione militare tra India e Stati Uniti” che “giustamente preoccupa” l’altro gigante asiatico, la Cina. Da Pechino il sinologo Francesco Sisci ragiona con l’Adnkronos sugli sviluppi in Asia dopo i rapporti di stampa sui due bombardieri strategici B-1B che gli Usa avrebbero inviato in India per un’esercitazione congiunta non lontano dal confine conteso tra Pechino e Nuova Delhi. “E’ la prima volta che partecipano anche dei bombardieri supersonici” ed è un fatto che potrebbe portare a “cambiare l’equazione strategica”, rileva Sisci, secondo il quale “mentre dall’esterno ci si preoccupa per le manovre militari cinesi intorno a Taiwan, dove è difficile ci possa essere un incidente”, bisognerebbe invece seguire con attenzione il confine tra i due giganti asiatici, poco meno di 3.500 chilometri tra due Paesi eterni rivali che in totale contano quasi tre miliardi di abitanti. Una frontiera da sempre oggetto di dispute territoriali e dove “la tensione aumenta”.

“Difficilmente le manovre militari intorno a Taiwan (isola di fatto indipendente per la quale Pechino vuole la “riunificazione”) possono andare fuori controllo perché cinesi e taiwanesi, comunisti e nazionalisti, hanno più di un secolo di esperienza di rapporti, si conoscono molto bene, sanno molto bene fin dove possono arrivare ed è difficile che lì ci possa essere un incidente”, osserva il sinologo, rilevando anche come un eventuale “attacco” all’isola sarebbe una “guerra vera, più o meno limitata, ma una scelta cosciente”. Ben “altra cosa è la questione del confine tra Cina e India”.

I due giganti asiatici hanno combattuto una guerra di confine nel 1962. Sulla linea provvisoria di frontiera Pechino e Nuova Delhi hanno percezioni molto divergenti. Risale al giugno 2020 un grave scontro al confine, la ‘battaglia dell’Himalaya’, poi lo scorso dicembre si è riaccesa la tensione. “E’ possibile che le cose vadano fuori controllo”, rimarca Sisci, evidenziando le differenze con la questione Taiwan perché “uno scontro di fanteria può essere innescato da un semplice incidente”.

‘Pechino ha sviluppato una logistica adatta alle altitudini del confine conteso, Nuova Delhi no’

C’è inoltre l’aspetto strategico. L’India “si sente in svantaggio”, afferma il sinologo, che spiega come “a livello logistico, lungo il confine, la Cina abbia posizioni tattiche migliori” oltre ad essere “collegata alla frontiera dal suo centro industriale” e ad aver “sviluppato mezzi, camion, carri armati, che possono operare ad alte altitudini”.

L’India invece, prosegue, “non ha questi collegamenti logistici così efficienti, non ha sviluppato dei mezzi così importanti che possano operare ad alte altitudini e strategicamente il confine in questione è a 1.200 chilometri da Nuova Delhi e a 5-6.000 km da Pechino”.

E’ “in questo quadro strategico-militare” che “la presenza di bombardieri americani cambia o potrebbe cambiare l’equazione strategica”, conclude il sinologo, parlando di un fatto “importante” per l’India e di un “elemento strategico che può essere inquietante” per Pechino, senza tralasciare il sorpasso demografico dell’India sulla Cina, con “implicazioni di lungo termine strategiche”.



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di [email protected] (Web Info)
www.adnkronos.com
2023-04-22 08:41:04 ,

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